Il 15 aprile è apparso il seguente artico :
Modena, 15 marzo 2011. Il matrimonio delle nevi (appenniniche) s’ha da fare. Lo dicono il sindaco di Sestola, Marco Bonucchi e quello dell’Abetone, Giampiero Danti. Emilia e Toscana si danno la mano.
Già dalla prossima stagione gli impianti della località modenese e di quella pistoiese, saranno compresi in un unico skipass. Tradotto in numeri: oltre cento chilometri complessivi di piste in gran parte già collegate, (per unire i due versanti si utilizzerà un pullman) saranno sciabili con il medesimo abbonamento. Si guarda alle Alpi dove da anni, ormai, l’offerta sciistica supera i confini comunali e provinciali e si è costituita in comprensori: quello della val Gardena della val di Fassa, etc.
L’iniziativa di Sestola e Abetone sullo skipass interregionale «all inclusive», dovrebbe essere la prima pietra per la costituzione di un comprensorio tosco-emiliano che insieme al Cimone, includa in futuro anche le altre stazioni sciistiche del Corno alle Scale e dell’appennino reggiano e pistoiese. I tempi sono maturi. «Siamo alla canna del gas; se non si fa sistema si muore», dice Bonucchi spiegando come a parità di introiti da qualche stagione, i costi della «produzione neve», in primo luogo quelli dell’energìa per far funzionare gli impianti, i cannoni, i gatti delle nevi e quelli di manutenzione, siano cresciuti a livelli insostenibili. «Su dieci euro in media che arrivano sul territorio, solo 1 va all’impiantista», sottolinea Danti.
Di qui l’esigenza di unirsi per ottenere economie di scala e soprattutto per far pressione sulla Regione Emilia Romagna e quella Toscana perché mettano maggiori risorse a disposizione della montagna. E’ d’accordo anche Luciano Magnani, direttore della scuola sci di Sestola. «Ottima iniziativa che serve ad allargare il bacino delle offerte». «Siamo un volano insostituibile dell’economia regionale, e possiamo rappresentare un punto d’eccellenza per il turismo», dice il sindaco di Sestola e Danti aggiunge:«Così possiamo vendere pacchetti importanti sui mercati dell’Est».
La «forza» dell’accoglienza c’è già: Sestola e Abetone totalizzano circa 7 mila posti letto tra alberghi e seconde case. Molte strutture, però, sono vecchie «non più adeguate a una domanda crescente di qualità — spiega Bonucchi — e dunque urgono interventi di riammodernamento» Ma l’offerta integrata Sestola-Abetone riguarda anche il turismo estivo. Perchè se è vero che la neve continua a rimanere il nocciolo duro dell’economia turistica dell’area appenninica (sono state circa 500 mila le presenze sul Cimone, la scorsa stagione invernale), l’escursionismo a piedi e in mountain bike è in forte crescita.