chiariamo un punto (detto anche "trattato sullo sciòpping!)
Innanzi tutto c'è differenza fra
ANDARE A COMPRARE QUALCOSA e
FARE SHOPPING
Si va a comprare qualcosa quando hai finito il pane, non hai più un paio di pantaloni buoni, la tua cipria mostra il fondo della confezione da più di un mese. Hai finito il burro di cacao e fuori c'è una tempesta di vento? Beh...
DEVI passare dalla profumeria!
L'arte dello shopping non prevede necessariamente l'acquisto di un prodotto. E qui viene il bello. Ci si gongola fra negozi o banchini senza che ci serva un bel niente e tutt'al più si finisce per comprare un inutile tintinnino che però ci piace tanto.
La cosa drammatica si verifica quando si è in giro per
shopping e improvvisamente, guardando una cosa che ci piace assai, ci autoconvinciamo che...
ne abbiamo bisogno. E allora la sensazione di aver unito l'utile (comprare un bene primario) al dilettevole (ciondolare per negozi col sorrisetto beato) ci conquista totalmente e siamo fregati!
Non avendo vaini - come giustamente mi rammenta il mio amico Alle - si riducono i rischi di azioni istintive e ci si limita a gongolarsi nella beata aria prenatalizia, che a dire il vero, se fosse anche un pò imbiancata non dispiacerebbe per niente, vero?!
