SI-PENA DI MORTE... NO-POSSIBILE ANTICANCRO....

  
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SI-PENA DI MORTE... NO-POSSIBILE ANTICANCRO....

Messaggiodi Mony76 » 5 apr 2005, 12:57

Gli Stati Uniti reprimono ricerca contro il cancro

Lo studio di un gruppo medico spagnolo, rilasciato a Madrid nel febbraio 2000, ha dimostrato che il tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo della marijuana, distrugge i tumori nei topi di laboratorio. La ricerca fu condotta da un team medico, guidato dal dr. Manuel Guzman dell'Università di Complutence, a Madrid.
Queste scoperte, tuttavia, non sono nuove per il governo statunitense. Nel 1974, uno studio in Virginia produsse risultati simili, ma venne soppresso dalla Drug Enforcement Administration (DEA). LO studio del 1974 -pubblicato in un articolo. "Attività Antineoplastica dei Cannabinoidi" - non fa menzione di cancri al seno. Questi furono presentati nell'unico articolo di giornale mai apparso sullo studio del 1974. L'articolo del Washington Post (18 agosto 1974) recita in parte: "L'agente chimico attivo nella marijuana contiene la crescita di tre tipi di cancro nei topi e potrebbe anche sopprimere la reazione immunitaria che provoca il rigetto nei trapianti di organi... I ricercatori hanno scoperto che il THC rallentava la crescita del cancro ai polmoni, del cancro al seno e di una leucemia indotta da virus nei topi di laboratorio, e ne prolungava la vita del 36 per cento".
Nel 1976, il Presidente Ford mise fine a tutte le ricerche pubbliche sulla cannabis, e condusse i diritti di esclusiva sulla ricerca a importanti compagnie farmaceutiche.
Nel 1983, l'amministrazione Reagan/Bush cercò di convincere le università e i ricercatori statunitensi a distruggere tutti i lavori di ricerca sulla cannabis, fatti tra il 1966 e il 1976, come pure i sommari nelle biblioteche.



:evil: :evil:



L'agonia nel vedere le persone ammalate di cancro è impressionante.... vedere negli occhi la consapevolezza di una fine certa è paurosoooo..... e vedere i loro mutamenti fisici e il dolore delle cure, ti rende impotente su la cosa più importante di questa terra..... la vita!!!


Ma ammettere i propri sbagli pesa a molte persone, soprattutto se si tratta degli uomini più potenti della terra... e fare un passo indietro significa ammettere i propri sbagli....... :evil: :evil:
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Messaggiodi Peter » 5 apr 2005, 13:05

per analisi inversa e' lo stesso principio applicato per la pena di morte,ossia in ogni caso e' la societa' che decide sul singolo individuo.
Le ricerca oncologica ha fatto progressi enormi a livello di laboratorio,per quanto mi riguarda il cancro e' una malattia estinguibile se raggiunta in tempo,il fatto cara Mony e' che l'industria farmaceutica non potra' mai fermare il suo business......e non aggiungo altro.
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Messaggiodi gnolA » 5 apr 2005, 13:05

io invece sapevo che in alcuni stati la cannabis per uso medico era consentita, e che c'erano anche delle proposte di legge al congresso... e lo stesso dicasi per la Gran Bretagna... però in effetti non mi sono mai più di tanto documentato...
gnolA
 

Messaggiodi unbacioperte » 5 apr 2005, 13:07

La canapa ad uso medico

Canapa, cannabis e marijuana. Sono parole che spesso si usano solo quando si parla di droga, ma da qualche tempo si iniziano a sentire anche in campo medico. Da sempre inoltre si usano in agricoltura, perché la canapa è una pianta di cui da poco si è incentivata la produzione anche in Italia. Ma un principio attivo di quest'erba (il Thc) sembra essere molto utile anche per curare diversi disturbi di salute. Per questo, negli ultimi tempi, gli studi scientifici e le sperimentazioni mediche stanno diventando sempre più frequenti. Ecco i risultati più interessanti delle maggiori ricerche internazionali.

Che cosa è la canapa?

- La canapa è il nome italiano di una pianta che in modo scientifico viene definita cannabis sativa. Dal punto di vista botanico si distinguono due sottospecie di questa pianta: la cannabis sativa sativa, tipica dei Paesi settentrionali, impiegata comunemente in agricoltura e la cannabis sativa indica, tipica dei Paesi più caldi, è questa la varietà che viene utilizzata in campo medico.

- La cannabis sativa indica viene normalmente chiamata anche canapa indiana ed è quella che ha il maggiore contenuto di Thc, un principio attivo. Dalle foglie e dai fiori di questa pianta si ricava la marijuana che contiene una percentuale di Thc che varia dall'1 al 5 per cento. Un altro derivato è l'hashish: si produce a partire dalle resine della pianta e contiene percentuali di Thc variabili dal 5 al 20 per cento.
Dalla cannabis, infine, si ricava anche l'olio di cannabis che può contenere fino al 60 per cento di Thc.

In Italia è ammessa solo quella per uso agricolo

- Il Consiglio dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione europea, nella seduta del 17 luglio 2000, ha approvato la riforma dell'organizzazione comune di mercato che riguarda anche la coltivazione della canapa. Al Consiglio, per l'Italia, ha partecipato anche il ministro delle Politiche agricole e forestali Alfonso Pecoraro Scanio.
- La riforma prevede aiuti per la coltivazione e la trasformazione della canapa per uso tessile, cioè per produrci fibre e tessuti. Quindi, questo provvedimento legislativo non ha nulla a che vedere con l'uso di questa erba in campo medico.

Come agisce il Thc

- La cannabis contiene un centinaio di principi attivi, dei quali circa una sessantina appartengono alla classe dei cannabinoidi. Tra questi il principale è il delta-9-tetraidrocannabiolo, la cui sigla è Thc, a cui si devono la maggior parte delle azioni curative della pianta.
- Nella cannabis sativa sono contenuti anche altri cannabinoidi: il delta-8Thc, che non è psicotropo, ma che sembra avere comunque proprietà curative, soprattutto antiemetiche, cioè che aiutano a contrastare il vomito in particolare nei bambini malati di leucemia, e il cannabidiolo, capace di contrastare le convulsioni.
- Di recente, è stato scoperto che nel cervello umano esistono dei recettori specifici per i cannabinoidi e che il nostro organismo produce una sostanza (l'anandamide), in grado di interagire con questi recettori. Ciò ha permesso di scoprire l'esistenza di un vero e proprio "sistema cannabinoide endogeno", il cui ruolo all'interno dell'organismo non è ancora del tutto chiaro, ma il cui studio permetterà di capire i meccanismi che sono alla base delle proprietà curative dei cannabinoidi.

Per quali disturbi è utile:

Dal mal di testa ai dolori mestruali
- Una delle principali azioni farmacologiche del Thc sul cervello è quello di ridurre la sensibilità al dolore. Per questo è molto utile come analgesico nei confronti di disturbi, come emicrania ricorrente o dolori mestruali.
- Soprattutto in quest'ultimo caso il Thc è adatto in quanto ha anche una funzione miorillassante, cioè decontrarre i muscoli. Inoltre, il Thc ha un'azione antinfiammatoria, quindi, è utile anche in altri tipi di dolori come quelli dovuti ai reumatismi.

Gli spasmi muscolari
- Gli spasmi muscolari sono contrazioni anomale dei muscoli del corpo, spesso dovute a serie malattie come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson. I cannabinoidi hanno sui muscoli un effetto miorilassante e antispastico, di conseguenza aiutano a decontrarre la muscolatura, come dimostra uno studio uscito di recente sulla rivista scientifica "Nature".
- Queste specifiche proprietà curative si spiegano perché i recettori per il cannabinoidi Cb1 sono concentrati maggiormente nei gangli basali e nel cervelletto, cioè nelle aree del cervello deputate alle funzioni motorie.
- Anche per questo motivo, la Royal pharmaceutical society, un'associazione inglese, ha di recente avuto l'autorizzazione dal governo britannico a procedere a un'ulteriore sperimentazione su 2000 persone malate di sclerosi multipla, per poter trovare la formulazione farmaceutica migliore a combattere questo serio disturbo.
- Infatti, uno dei principali nodi da risolvere per la somministrazione farmaceutica della cannabis è proprio trovare la formulazione più adatta a ogni tipo di disturbo che si cerca di curare. Nel caso degli spasmi muscolari, la strada più seguita dal punto di vista scientifico è quella dell'aerosol.

L'asma
- I cannabinoli hanno anche un effetto broncodilatatore, cioè aiutano a dilatare i bronchi e facilitando la respirazione. Questa proprietà potrebbe essere sfruttata da chi soffre di asma, ma la ricerca sta ancora lavorando su una formulazione farmaceutica che consenta una modalità di somministrazione diversa dal fumo perché quest'ultimo danneggerebbe comunque i polmoni.

Il glaucoma
- Il glaucoma è un serio disturbo della vista caratterizzato dall'aumento della pressione intraoculare, cioè quella all'interno degli occhi. Per questa malattia il delta-9-Thc sembra essere utile in quanto, in alcuni casi, riesce a diminuire la pressione interna.
- A scoprire ciò è stato un cittadino statunitense, il dottor Randall il quale ha ottenuto dalla legge di potersi curare con derivati della cannabis, aprendo la strada a questa terapia per questo specifico disturbo della vista. La sua scelta, infatti, ha trovato conferma anche in successivi studi clinici.

La nausea, il vomito durante la chemioterapia
- Già dal 1985 la Fda (la Food and drug administration), ossia l'ente americano che controlla i medicinali negli Usa ha permesso la vendita di un cannabinoide sintetico, ossia prodotto in laboratorio, il dronabinolo, in grado di contrastare la nausea in chi è sottoposto a chemioterapia.
- La chemioterapia è un insieme di cure a base di farmaci chimici che si usano per combattere i tumori, gli effetti collaterali che accompagnano questo trattamento sono spesso molto pesanti. I farmaci a base di principi attivi estratti dalla cannabis aiutano ad alleviare gli effetti collaterali, in particolare il vomito e la nausea.

L'inappetenza nei malati di Aids
- Recenti studi hanno dimostrato che un cannabinoide sintetico, il dronabinolo, riesce anche a stimolare l'appetito, producendo un significativo aumento di peso, nelle persone malate di Aids e colpite dalla cosiddetta sindrome del deperimento.
- E' stato, inoltre, presentato uno studio che ha chiarito che i derivati della cannabis non interferiscono con i farmaci antivirali, cioè quei medicinali utilizzati per combattere i virus come quello dell'Hiv, che provoca l'Aids.

Le convulsioni epilettiche
- Il cannabidiolo, ossia un cannabinoide non psicoattivo, sembra avere anche proprietà anticonvulsionanti, cioè che aiutano a combattere le convulsioni, uno dei sintomi più comuni dell'epilessia.
- Gli studi effettuati su questa malattia, però, sono ancora alla fase sperimentale, anche se molti malati, che si sono sottoposti volontariamente agli esperimenti, sostengono che il cannabidiolo li ha aiutati a superare con più facilità le convulsioni.
- Anche per questo la British medical association, uno degli enti britannici più autorevoli in campo sanitario, ha di recente raccomandato di approfondire le ricerche sull'azione di questa sostanza.

I disturbi neurodegenerativi
- Il morbo di Alzehimer, quello di Parkinson, la corea di Huntington, sono tutte malattie definite neurodegenerative perché sono provocate da una degenerazione delle cellule nervose.
- Recenti studi, condotti da studiosi internazionali, tra cui un ricercatore italiano Maurizio Grimaldi, hanno scoperto che il cannabidiolo, un componente non psicoattivo della cannabis, aiuta a proteggere le cellule del cervello.
- La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica "Proceedings of national academy", ha dimostrato che il cannabidiolo agisce come un antiossidante, cioè combatte l'invecchiamento e la morte dei neuroni. Anche se gli studi sono sempre alla fase sperimentale questa scoperta apre nuove possibilità nella cura dell'ictus e dei disturbi neurodegenerativi.

All'estero già è un farmaco
- La normativa che in Italia regola la cannabis indica è il Dpr numero 309 del 9 ottobre 1990: nel nostro Paese non sono in vendita farmaci allopatici che utilizzino la cannabis indica, che invece è presente in alcuni medicinali omeopatici, anche se in dosi minime (si misurano in nanogrammi, ossia in miliardesimi di grammo).
- All'estero, ed esattamente negli Usa, in Israele, in Germania, in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi esistono due cannabinoidi sintetici già in commercio: il dronabinol e nabilone. Questi farmaci vengono venduti dietro presentazione di ricetta medica per curare gli effetti collaterali della chemioterapia e per stimolare l'appetito nei malati di Aids, anche se entro il 2002 diventerà possibile utilizzarli per combattere gli spasmi della sclerosi multipla e per altri disturbi.

Un problema: come somministrala?
- L'istituto di medicina dell'Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti, lo scorso anno ha riconosciuto ufficialmente i benefici derivati dalla cannabis nella cura di determinate malattie. Nello stesso documento, però, l'ente americano ha portato all'attenzione del mondo scientifico il problema della ricerca di una somministrazione della cannabis diversa dal fumo.
- Infatti, l'inalazione dei cannabinoidi tramite il fumo provoca danni simili a quelle delle sigarette che vanno da una semplice irritazione delle vie respiratorie a problemi molto più seri, come il tumore ai polmoni. Per questo la comunità scientifica internazionale sta cercando metodi di somministrazione alternativi al fumo che, nelle persone malate, ha effetti ancora più nocivi.
- Per adesso si è arrivati a produrre come alternativa al fumo le pillole, ma il loro costo è molto elevato, inoltre l'assorbimento attraverso il tratto grastrointestinale è molto lento e gran parte del principio attivo viene inattivato dal passaggio nel fegato.
- Un'altra modo di somministrazione che si sta sperimentando è quello inalatorio, cioè i principi attivi della cannabis vengono inalati come avviene durante un normale aerosol. Sono, inoltre, allo studio anche cerotti che rilasciano attraverso la pelle queste sostanze attive.
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Messaggiodi Mony76 » 5 apr 2005, 13:15

Peter ha scritto:per analisi inversa e' lo stesso principio applicato per la pena di morte,ossia in ogni caso e' la societa' che decide sul singolo individuo.
Le ricerca oncologica ha fatto progressi enormi a livello di laboratorio,per quanto mi riguarda il cancro e' una malattia estinguibile se raggiunta in tempo,il fatto cara Mony e' che l'industria farmaceutica non potra' mai fermare il suo business......e non aggiungo altro.


E checcacchiooooo ma in sta fottutissimaaa società ci siamo noi.....

Ti posso dire per esperienza personale che per certi tipi di cancro, es. pancreas, di tempo non ce nè tanto.... e quindi o agisci immediatamente (che il più delle volte è già tardi!!) o muori lentamente e in agonia.... bersagliato dalla radio e inflebato di chemio a non poterne più.....
Si, di ricerche ne son state fatte parecchie.... ma bisogna farle senza escludere nessun principio attivo che possa in una qualche maniera salvare la vita!!!
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Messaggiodi Peter » 5 apr 2005, 13:19

Mony arrivaci ti prego,non parli con uno sprovveduto in materia,non aggiungero' altro in questo topic.
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Messaggiodi Mony76 » 5 apr 2005, 13:21

Peter ha scritto:Mony arrivaci ti prego,non parli con uno sprovveduto in materia,non aggiungero' altro in questo topic.


Eh don Pet.... ci sono arrivata..... tranquillo..... ma ste cose mi fan incazzar.e a bucoooo!!!!
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Messaggiodi unbacioperte » 5 apr 2005, 13:26

Mony76 ha scritto:
Peter ha scritto:Mony arrivaci ti prego,non parli con uno sprovveduto in materia,non aggiungero' altro in questo topic.


Eh don Pet.... ci sono arrivata..... tranquillo..... ma ste cose mi fan incazzar.e a bucoooo de culoooo!!!!
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Messaggiodi Mony76 » 5 apr 2005, 13:28

Peter ha scritto:Mony arrivaci ti prego,non parli con uno sprovveduto in materia,non aggiungero' altro in questo topic.


Segui il ragionamento .... ok... ?
La società ci prende per il c.ulo perchè fa l'interesse dei più forti, i più forti ci fanno credere che nella società ci stiamo noi singoli messi tutti insieme, le decisioni spettano ai più forti, che ci prendono quotidianamente per il cul.o perchè dicono che fanno i nostri interessi, quindi veniamo doppiamente sfottuti in quanto ci prendono per il cul.o i "potenti" e di conseguenza ci prendiamo per il cul.o da soli!!!!! :roll: 8O 8O 8O
Ci do a mucchio!!!!
Non scrivo più niente neppure io su sto topic......
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